Il Tiglio in Vita dello chef Enrico Mazzaroni
La vita è bella, la vita è gioia, la vita è amore, l’amore che trovate al Tiglio in Vita dello chef Enrico Mazzaroni.
Un trionfo di sapori, un inno alla vita per la felicità delle papille gustative.
Un esplosione di gusto in ogni boccone che ti arriva dritto fino al cuore.
Che cos’è l’alchimia? Se volete la definizione giusta vi basta andare a trovare Enrico Mazzaroni lo chef dalle mille sorprese.
Il ristorante Il Tiglio in Vita sul lungomare Scarfiotti a Porto Recanati vi farà scoprire gusti e sapori che nemmeno immaginavate.
Il solo mangiare le sue spuntature accompagnate con una salsa freschissima vi farò dire WOW.
Mangiare da Enrico è un po’ come tornare bambini in una domenica d’estate in riva al mare quando giochi con sabbia e secchiello.
Lo chef è capace di ricreare la sabbia fine fine che puoi anche mangiare cosparsa di tante perle come il formaggio al tartufo, le palline rosa simili a ciliegie ma che racchiudono deliziosa crema di acciughe e delle sfere nere che mangiate tutte in un sol boccone, ti faranno restare senza parole dopo l’esplosione di sapori dati dal tuorlo dell’uovo con ricci di mare.Lo chef Enrico Mazzaroni non si risparmia: pesce o carne che sia, tutto viene presentato sotto forma di piccolo scrigno delle meraviglie. Dopo l’inizio del Il Tiglio a Montemonaco nell’entroterra marchigiano, lo chef ha dato nuova vita al suo Tiglio trasferitosi al mare ed è come se avesse trovato nel fondale marino che ha davanti il forziere con infiniti tesori che propone ai suoi clienti.
Gli aperitivi da assaggiare sono ancora tanti, come la triglia all’albicocca, il pomodoro con gambero e poi l’uva con il gorgonzola che rinfrescando il palato, ci prepara per tornare nelle terre di Montemonaco, con il lardo di Colonnata che avvolge una mandorla e la polenta con formaggio fresco di casa… qui ci vuole davvero un doppio wow e vi dico che, se il Paradiso ha lo stesso gusto di questa cialda di polenta, allora voglio rimanere da Enrico!
Per raccontarvi tutto questo ho preso nota mentre mangiavo visto che le portate erano tante da ricordare e non volevo dimenticarne nessuna.
Le prelibatezze variano a seconda della stagione, della creatività di Enrico, ogni portata ha la sua presentazione ed il rispettivo piatto, come la seppiolina servita su un tagliere di ceramica, il fasolaro con il midollo posato su un fiore di porcellana.
La capasanta posata su crema di cervella, è il massimo della dolcezza che poi ti porta a mangiare il fungo croccante e saporito.
Ma vogliamo dimenticare l’uovo morbido con il tonno Katsuobushi e la salicornia? Mi chiedo dove lo chef possa trovare tutte queste ispirazioni…
Non posso dimenticare l’omaggio a Lucio Fontana che lo chef ha realizzato con il “si lecca”, una salsa di crostacei fredda disposta come se ci fosse uno squarcio nel piatto e come dice il nome la salsa è da leccare ma questa cosa anche no chef, perdonami!
Dopo tutte queste innovazioni torniamo alle origini, “si fa per dire” perché Enrico ha rivisitato pure le “fregnacce” la tipica pasta dell’entroterra marchigiano.
Fregnacce con il gambero rosso di Mazara del Vallo.
Poi gli spaghetti con caviale e ginepro che lasciano un gradevolissimo gusto al palato e vi confesso che ne avrei mangiati altri.
Per chiudere questo pasto regale ecco la lepre royale con foi gra.
Ma non crediate che il pranzo finisca così, ci mancherebbe altro!
Pronti i dessert: il primo, perfetto per rinfrescare il palato composto da un gelato al mango, cetriolo e zenzero, a seguire il moyto con mela e testa di gambero essiccata e macinata, quindi la banana con caramello salato e fagioli soffiati.
Il buon caffè per chiudere un pranzo ci vuole ma ovviamente anche questo accompagnato dai dolci della casa come le caramelle all’albicocca, il cioccolato bianco con il cocco e cioccolato fondente dal cuore fluido al gusto di alloro… sapori tutto tranne che scontati.
Chiedetemi se sono felice dopo questo pranzo e vi risponderò SI!
Grazie Enrico, la tua gioia e voglia di vivere si riflette nei piatti che proponi ai tuoi ospiti.